La Raffineria ha notificato al Comune di Milazzo un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento delle note inviate dal sindaco al Ministero dell’Ambiente relative alle prescrizioni da imporre nel rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Il provvedimento interessa anche il Comune di San Filippo del Mela il cui commissario straordinario ha pure inviato altrettante lettere in sede di procedimento istruttorio per il rilascio dell’autorizzazione e allo stesso Ministero dell’Ambiente che ha sostanzialmente recepito le indicazioni delle due Amministrazioni, trasformandole in specifiche prescrizioni da includere nel provvedimento finale di riesame dell’Aia.
Alle istituzioni comunali la Ram contesta di aver richiesto l’inserimento di prescrizioni ritenute particolarmente “pregiudizievoli e restrittive per l’attività produttiva sulla scorta di ritenuta e prospettata situazione sanitaria locale, per nulla in realtà corrispondente effettivamente al vero e sulla scorta di istruttoria, sempre sotto il profilo sanitario, del tutto errata ed illegittima”. Al Ministero si contesta invece il mancato approfondimento istruttorio di tali prescrizioni.
Posizione diametralmente opposta quelle degli amministratori dei due Comuni che hanno già dato precise direttive agli uffici per la nomina di un legale che li rappresenti davanti al tribunale amministrativo.
Nello specifico infatti l’Amministrazione mamertina sottolinea che entrambe le note scaturiscono dalle “preoccupanti criticità sanitarie emerse in vari studi epidemiologici e medico scientifici riguardanti l’area comprensoriale ove è situata la Raffineria” e anche “dai dati sulla qualità dell’aria che non provengono esclusivamente da centraline di monitoraggio pubblico, molto carenti nel territorio”. Altro passaggio portato avanti dagli enti locali riguarda “le gravi problematiche inerenti le emissioni odorigene, ricondubili, secondo varie campagne di monitoraggio condotte da Arpa Sicilia a NMHC provenienti dalla Raffineria”. Nelle note si fa riferimento anche al rapporto Sentieri e ad altri studi effettuati dall’Università di Messina. Più complessivamente le prescrizioni sindacale e commissariale chiedono nella sostanza una riduzione delle emissioni della Raffineria di circa il 50 per cento.
“Naturalmente ci difenderemo – ha dichiarato il Sindaco Formica – da parte mia non c’è alcuna volontà persecutoria nei confronti della raffineria, ma soltanto l’esigenza di tutelare i cittadini del comprensorio sempre più preoccupati per i rischi connessi all’inquinamento. La RAM sostiene che gli studi richiamati nelle mie osservazioni sono sostanzialmente infondati. Io dico che quelli abbiamo e a quelli intanto facciamo riferimento. Se si vorrà predisporne di nuovi non potremo che esserne lieti. Ho trovato particolarmente inopportuna, poi, la parte del ricorso in cui il colosso industriale si riserva di richiedere il risarcimento dei danni al comune di Milazzo. Mi è apparso una specie di avvertimento che, però, rischia di inasprire i rapporti tra la cittadinanza e la raffineria. Nell’atto viene, altresì, contestato che l’Amministrazione nel 2011, in occasione del procedimento per il rilascio dell’AIA non aveva segnalato alcuna criticità. Mi sembra un argomento debole, anche se quanto riferito è vero. Credo, in coscienza, di avere fatto il mio dovere. Avevo detto già in campagna elettorale quale sarebbe stata la linea della mia Amministrazione e mi comporto di conseguenza. Il sistema delle relazioni tra Città e Raffineria è radicalmente cambiato; noi siamo pronti ad aprire una fase di confronto pubblica e trasparente per individuare, con il contributo di tutti, le soluzioni possibili ai problemi del territorio e alle legittime preoccupazioni della cittadinanza. Non accettiamo, però, imposizioni o, peggio, larvate minacce.”
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